A Catania “Un omaggio a Federico Garcia Lorca, il poeta della libertà”

Una serie di monologhi sulla vita di Federico Garcia Lorca, dalla nascita all’esecuzione presso la fontana grande del paese, fonte di ispirazione di tantissimi scrittori e di lui stesso, intervallate da letture di frammenti di lettere e opere dell’intellettuale spagnolo, poeta, autore ed all’occorrenza attore di teatro, in una parola artista della libertà. Ornella Giusto ha raccontato con semplicità e senza enfasi la vita piena di Federico Garcia Lorca, dentro il suggestivo cortile del Castello Ursino di Catania. Ad accompagnarla le voci fuori campo di attori del calibro di Giampaolo Caprino, Rosario Galli e Alessandro Haber.
Muovendosi tra un tavolino, che in qualche modo dava a ricordare quelli dei gitani, ed un leggio dove ha letto la maggior parte dei testi, l’attrice, vestita con abiti che ricordavano quelli andalusi e dei ballerini di flamenco, restituiva anche nello spazio tra i due ambienti di scena tutta l’atmosfera della vita di Lorca, ora entusiasta per la campagna in provincia di Granada, ora esiliato a scuola all’ultimo banco da insegnanti ignoranti (non è cambiato moltissimo), ora attratto dalle musiche degli zingari ed andaluse, ora attanagliato dalle prime pulsioni giovanili e finalmente scopritore della Spagna e dei suoi posti più reconditi e splendidi. Quello spazio teatrale diventa insomma il mondo di Federico Garcia Lorca, racconta tutte le sue esperienze significative, incluso il viaggio a New York e all’Avana. Due tappe, queste, diverse e fondamentali per lo sviluppo artistico di Lorca.
In parallelo, mentre Lorca esce dalla depressione che l’aveva attanagliato proprio grazie a quei viaggi, la Spagna entra nella sua depressione più cupa. Dopo una piccolissima parentesi in cui il popolo spagnolo si scopre democratico e repubblicano ma in una Spagna povera, Lorca inizia a viaggiare dappertutto col suo teatro mobile, spesso accompagnato dal pianto della sua chitarra. Un pianto profetico. Presto infatti iniziano gli anni del franchismo. Chiunque può essere catturato. Chiunque ucciso. Accade, e Ornella Giusto racconta in modo emozionante l’esecuzione del poeta e prima ancora la sua cattura. Poi, quando tutto sembra cupo, ecco ritornare l’attrice in scena, a ballare accompagnata da una musica allegrissima, come i motivetti gitani. E’ tornata la libertà. Il bene più prezioso. Insieme ad essa, ci restano tutte le opere di questo immenso intellettuale. Grazie Ornella per avercelo fatto vivere. Grazie per averci ricordato che la libertà va sempre difesa. A qualunque costo.
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