Si è svolto a Mandanici, nel Messinese, “La vita come viaggio eroico. L’ignoto, la paura, il coraggio, la scelta”, promosso dall’Osservatorio di Antropologia cognitiva ed evoluzionistica Archetipi e Territorio presieduto dal neurologo dott. Giuseppe Mento d’intesa col Comune di Mandanici, l’Ass. Il Centauro O.d.v., il Museo regionale di Messina.
Notevole il numero di contributi di coloro che, sempre più numerosi, intervengono come relatori ma anche di studiosi, medici e docenti di tutta Italia. «Ognuno di noi – ha dichiarato la presentatrice dell’evento, Paratore – deve risvegliare l’eroe che ha dentro e dare un contributo essenziale alla società assumendosi il “rischio” di essere unicamente se stessi».
Hanno portato i saluti istituzionali il sindaco di Mandanici, il dott. Armando Carpo; il rappresentante dell’Ordine dei medici chirurghi ed odontoiatri di Messina, il dott. Alberto D’Angelo; e, in collegamento telefonico, il presidente dell’Ordine dei Medici, il Dott. Giacomo Caudo; il direttore del Museo regionale di Messina, Orazio Micali; il dott. Matteo Allone, presidente dell’Ass.ne Il centauro O.d.v.; e Mons. Cesare Di Pietro, vescovo ausiliare di Messina, il quale ha ricordato la figura di Giusy Napoli Scarcella, eroina dei nostri tempi alla quale è stata dedicata la 14ª edizione di quest’anno.
È intervenuto anche il dott. Giuseppe Mento, neurologo e ideatore della tre giorni di lavori congressuali, il quale si è soffermato sul titolo scelto per questa edizione, “La vita come viaggio eroico” allestita al Museo etnoantropologico la mostra di quadri di Stanislav Sturiale che si ispira agli eroi, all’ignoto, alla paura, al coraggio. Ad aprire la tavola rotonda il prof. Giovanni Moschella – professore ordinario di Istituzioni di Diritto pubblico. Nel suo intervento dal titolo L’ignoto, la paura, il coraggio: dall’Assemblea Costituente alla Costituzione Repubblicana, movendo dal Titolo, o meglio, dal sottotitolo della Manifestazione, ha ricostruito, a partire dal periodo buio e tragico della dittatura fascista e della guerra, il processo di fondazione della Repubblica attraverso alcune scelte coraggiose sul piano politico e istituzionale: dalla Lotta di Liberazione al referendum istituzionale, dall’Assemblea costituente alla promulgazione della Costituzione.
Il prof. Giuseppe Giordano, professore ordinario di Storia della filosofia presso il Dipartimento di Civiltà antiche e moderne dell’Università degli Studi di Messina, ha proposto qualche spunto per riflettere sul senso della vita che si concretizza sempre e soltanto come scelta. Vivere è un susseguirsi di scelte libere, ha dichiarato, che, però, non danno mai certezze della realizzazione del proposito che è alla loro base. La vera sfida del vivere sta allora nel compiere sempre scelte che ci proiettano verso qualcosa di ignoto perché non ancora effettivamente compiuto con la consapevolezza e il coraggio di tracciare un percorso che soltanto alla fine potremo valutare, mentre il prof. Giuseppe Gembillo, già professore ordinario di Storia della Filosofia presso il Dipartimento di Scienze Cognitive, Psicologiche, Pedagogiche e Studi Culturali dell’Università di Messina, si è soffermeto su Caminante no hay camino. «Ciò che conta nella vita – ha detto Gembillo – è il percorso che ognuno di noi ha fatto e la distanza che ha percorso come impegno civile e responsabilità del proprio agire».