
Nei giorni scorsi ho ribadito la mia visione per la riqualificazione degli ex cinema di Roma: questi spazi abbandonati devono essere trasformati in nuove realtà che rispondano alle esigenze moderne della città, mantenendo il legame con la loro storia, ma offrendo anche nuove opportunità per la comunità.
Per questo ho presentato un emendamento all’interno della proposta di legge sulla semplificazione urbanistica, con l’obiettivo di restituire alla città edifici oggi lasciati all’abbandono, spesso fonti di degrado e insicurezza. Sin dall’inizio del percorso legislativo, ho voluto garantire il massimo confronto possibile, organizzando un’audizione con circa cinquanta invitati tra esponenti della giunta Gualtieri, sindacati, organizzazioni e professionisti del settore. Un dibattito ampio e costruttivo, che ha coinvolto tutti coloro che avessero qualcosa da dire sul tema.
Eppure, il centrosinistra ha scelto di intervenire solo ora, dopo le dichiarazioni di Carlo Verdone, senza aver mai contribuito realmente al dibattito nei mesi scorsi. Non una proposta, non un emendamento, non una parola durante l’iter in commissione. Trovo paradossale che oggi si ergano a difensori dei cinema, quando in passato – come nel caso delle sale cinematografiche trasformate in bingo sotto il governo D’Alema – hanno dimostrato ben altro atteggiamento.
La nostra linea è chiara: rigenerazione urbana significa dare nuova vita a ciò che è stato lasciato all’incuria, senza cadere in strumentalizzazioni politiche. Il nostro obiettivo è offrire soluzioni concrete, non alimentare polemiche sterili.
Nei prossimi giorni ci sarà un confronto con i professionisti del settore per raccogliere idee e proposte utili a garantire che questa trasformazione sia davvero un’opportunità per la città e per i cittadini.
Andiamo avanti senza arretrare di un centimetro.