



Cosa hanno in comune via Oratorio della Pace e la strada statale che da Messina porta fino a Villafranca Tirrena, precisamente nella zona di Ortoliuzzo? Nulla, a parte essere giustappunto strade dove esistono due veri e propri bancomat da cui attingere per le casse dell’Amministrazione Comunale.
Nel primo caso un famigerato palo, che avverte gli incauti che dovessero posteggiarvi le loro auto vicino, che lì proprio non possono perché ci sono due stalli riservati alla sosta dei disabili. Quali? A terra non è pitturato nulla ma il palo lascia alla fantasia dell’automobilista di immaginarseli. Del resto, subito prima del palo-bancomat, c’è una svolta a destra (da via Caterina dei Bottegai a via Oratorio della Pace) per cui, guardando a sinistra che non vengano auto per procedere sulla destra in via Oratorio della pace, un qualunque automobilista quel palo nemmeno lo vedrebbe. Lo oltrepasserebbe, infatti, senza accorgersi della sua esistenza e, quindi, qualora posteggiasse come ti insegnano alla scuola guida, verrebbe sempre tratto in errore. Ad Ortoliuzzo, la fantasia dell’ente psichiatrico territoriale (refuso: era ente autarchico territoriale) si sviluppa oltre ogni immaginazione. Il basamento che sorregge l’autovelox (a prescindere, se il macchinario sia omologato o no) è totalmente in cemento in uno spazio dove non può essere costruito nulla, essendo banchina di destinazione. Chi lo dice? Loro stessi, con un cartello mobile che, guarda caso, serve anche a coprire l’autovelox. Non ci credete? Guardate le foto.
Ecco, ci resta solo una domanda da fare, ma per pura curiosità: “quante multe in un anno, e magari nel mese in cui l’autostrada è stata chiusa “a sorpresa”, sono state comminate da questi due bancomat funzionali”?
Dubitiamo che la risposta arriverà mai ma, d’altronde, perché dovrebbero rispondere?
Ai messinesi sta benissimo così. Sanno in genere come lamentarsi e fare zero o contattare in alternativa “lo zio” o “il cugino” che hanno nella municipale. O pagare, perché non vale la pena avere rogne. Tanto, una nonna o un nonno a cui appioppare la decurtazione dei punti e anche la multa in denaro sonante si trova. Poi uno se la prende coi marocchini che una volta ti chiamavano “cugino” ai semafori per venderti qualcosa e che oggi fanno altro. E’ finita pure quell’umanità di contatto che almeno c’era prima. Oggi si è aperta l’era delle smart city intelligenti.
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