Rocco Pagliarulo, in arte Holyroh, è un giovane cantautore emergente originario dell’Irpinia.
Sin da ragazzo ha iniziato a scrivere testi, per poi comporre le sue prime canzoni a soli 15 anni.
La sua musica si colloca nel panorama urban italiano, con influenze che spaziano tra vari generi. Holyroh ha avuto l’opportunità di aprire concerti per artisti importanti come Boomdabash, Le Vibrazioni e Clementino, esperienze che lo hanno aiutato a crescere artisticamente e ad acquisire maggiore consapevolezza durante le esibizioni live. Recentemente ha partecipato ad Area Sanremo e ha mostrato interesse per Sanremo Giovani. La sua musica è caratterizzata da testi personali e riflessivi, che spesso raccontano esperienze di vita reale, come dimostrano brani come “Luce” e “Bene”, il suo ultimo singolo, uscito nel luglio 2024. Holyroh ha iniziato a farsi un nome nella scena musicale attraverso brani pubblicati su piattaforme di streaming e social media, acquisendo gradualmente una base di fan devota. Ha maturato anche un forte desiderio di connettersi con il pubblico attraverso i live, considerandoli una delle forme più autentiche di successo per un artista. La sua crescita nel panorama musicale italiano rappresenta una delle voci emergenti più interessanti della nuova ondata di artisti con una spiccata sonorità.
“Bene” è un brano drill che parla di amicizia.
Il brano riflette su quegli amici d’infanzia che tutti abbiamo avuto e con cui abbiamo perso i rapporti. Nello specifico il brano parla di scelte; dello scegliere di allontanarsi per aggregarsi ai gruppi più “popolari”.
Abbiamo intervistato Holyroh,
- Come nasce la volontà di scegliere il tuo nome d’arte?
La scelta del nome è nata su Instagram ed è legata profondamente ai miei amici, che hanno iniziato a chiamarmi con il nome d’arte che poi ho scelto.
- Come è nata la tua passione per il mondo RAP?
A 13 anni ho cominciato ad ascoltare i primi pezzi di Ghali e, da lì in poi, ho deciso di scrivere le mie prime canzoni all’età di 15 anni. Da quel momento, ho sentito un forte desiderio di intraprendere la carriera musicale, partendo dalle mie origini come ragazzo di un piccolo paese dell’Irpinia che ora sogna una lunga carriera musicale.
- Puoi parlarci del tuo ultimo brano, “Bene”?
“Bene” è un brano drill che parla di amicizia, di quei legami che nascono da bambini e che spesso perdiamo crescendo. Il testo esplora le scelte che ci portano ad allontanarci dalle amicizie d’infanzia per inserirci in gruppi più popolari o per prendere altre direzioni.
- Come ha reagito la tua famiglia alla tua decisione di diventare un cantante?
La mia famiglia ha accolto molto bene la mia decisione ed è sempre al mio fianco, sostenendomi sia nella musica che negli studi universitari.
- Hai aperto i concerti di artisti come Le Vibrazioni e Clementino. Quali emozioni hai provato?
Sono state esperienze bellissime. Aprire i concerti di artisti di un certo calibro non è facile, ma sono esperienze molto positive che mi hanno insegnato tanto e mi hanno fatto capire dove posso migliorare, imparando dai grandi della musica.
- Prospettive future?
Ho in programma la pubblicazione di molti nuovi brani professionali e intendo continuare a costruire su tutto quello che ho iniziato fino ad ora.