LETTERA AL DIRETTORE di ItaliaOggi
Caro Direttore,
premetto che negli anni ho avuto modo di apprezzare l’attenzione che il suo giornale ha sempre dedicato alle materie economiche e relative agli enti locali. Nei 5 anni che ho ricoperto il ruolo di vice ministro al Mef, con delega proprio agli enti locali, ne ho avuto un chiaro riscontro.
Proprio in virtù di questa doverosa promessa, stamane sono rimasta basita leggendo alcuni passaggi dell’articolo pubblicato dal suo giornale, dal titolo “Cateno De Luca prenderebbe più voti di Fratoianni, Renzi, Lupi e Calenda”.
Seppur nel pezzo siano stati riportati fedelmente i dati elaborati dal direttore Roberto Baldassarri, sorprendono alcuni incisi del giornalista che ha redatto il pezzo. Nello specifico, ad esempio, mi chiedo perché dovrebbe fare “specie” legger dati che mettono in risalto l’azione politica e amministrativa di Cateno De Luca?
Le cito soltanto i tempi record dell’uscita dal dissesto finanziario del comune di Taormina dove De Luca in meno di anno ha risanato i debiti. Inoltre, i dati record della città di Messina sulla raccolta differenziata, circa il 65%, con annessa riduzione della TARI, raggiunti grazie all’azione amministrativa intrapresa da De Luca nel 2018 e portata avanti dal 2022 dal sindaco Federico Basile.
Ma andando avanti, mi domando perché il giornalista descrive Sud chiama Nord come un “agglomerato meridionalista”. E per quale motivo sarebbe “paradossale”, sempre secondo il giornalista che ha scritto il pezzo, il fatto che Cateno De Luca avrebbe più consenso di altri leader?
A legger l’articolo in maniera superficiale, queste affermazioni sopracitate potrebbero sembrare dispregiative. A rilegger in maniera approfondita il pezzo, noto invece la superficialità e la disattenzione nel descrivere Cateno De Luca come sindaco di Messina, quando lo stesso De Luca oggi non è più sindaco della città dello stretto ma di Taormina.
Le chiedo Direttore, le strade sono due: o quest’articolo è stato scritto in maniera superficiale oppure con il chiaro intento di denigrare, e non aggiungo altro, Cateno De Luca e l’intera comunità di Sud chiama Nord.
Inoltre Direttore, perché l’esito di questa analisi – in linea con tante altre – dovrebbe sorprendere? Cateno De Luca oggi è al quinto ente che amministra: Messina, Città Metropolitana di Messina, Fiumedinisi, Santa Teresa di Riva e Taormina. Sempre eletto democraticamente dai cittadini, così come alle ultime regionali in Sicilia 500mila elettori hanno messo una X sul nome Cateno De Luca. Parliamo del 26% dell’elettorato siciliano, confermando Sud chiama Nord la prima forza politica siciliana e Cateno De Luca secondo come candidato governatore, senza accordi di coalizione.
Cosa c’è di strano nel vedere un partito che nato in Sicilia, presente al parlamento nazionale, oggi vanta iscritti in tutta Italia. Da piemontese sono orgogliosa di esser il presidente di un movimento nazionale che esprime una classe dirigente fatta da sindaci e amministratori locali abituati a faticare con impegno e passione.
Oggi Sud chiama Nord, per stessa ammissione del presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, rappresenta il partito dei Sindaci che noi difendiamo con tutte le energie attraverso la nostra azione politica all’Assemblea Regionale Siciliana con i nostri parlamentari (oltre a Cateno De Luca, ci sono anche Giuseppe Lombardo e Matteo Sciotto) e alla Camera dei Deputati con l’On. Francesco Gallo.
Laura Castelli, presidente di Sud chiama Nord, capo di Gabinetto della Città Metropolitana di Messina.
Laura Castelli scrive al direttore di ItaliaOggi
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