Maurizio D’Andrea conquista il Leone d’Oro alla Triennale di Venezia: un trionfo per l’arte simbolica e astratta





Con un’esplosione di forme e colori che catturano l’anima, il pittore napoletano Maurizio D’Andrea si è aggiudicato il prestigioso Leone d’Oro alla Triennale Internazionale di Venezia, uno degli appuntamenti più attesi e rilevanti nel panorama dell’arte contemporanea mondiale. Questo evento si propone come luogo di incontro e dialogo tra artisti provenienti da ogni angolo del pianeta, facendo di Venezia il cuore pulsante dell’innovazione artistica. Il 9 novembre, a Forte Marghera, si è svolta la cerimonia di premiazione che ha visto cento artisti di livello internazionale riuniti per rappresentare le voci più fresche e significative dell’arte di oggi. Contributi di pittori, scultori, fotografi e grafici hanno dato vita a un vero e proprio mosaico di linguaggi, invitando il pubblico a immergersi in un viaggio tra culture e visioni diverse. La Triennale è molto più di una semplice vetrina: è uno spazio per il confronto, dove l’arte diventa uno strumento potente per esplorare e comunicare emozioni e valori universali.
L’Opera Vincitrice: “Mi.R bb49”
La straordinaria opera di D’Andrea, “Mi.R bb49”, non è solo un quadro: è una porta aperta sulla complessità della nostra epoca. Attraverso una vibrante combinazione di colori e forme intrecciate, l’artista affronta il tema della fertilità nell’era industriale, intrecciandola con la natura umana in una riflessione visiva profonda. “Mi.R bb49” è una rappresentazione simbolica della continua battaglia tra la psiche e la razionalità, tra l’avanzamento tecnologico e il cuore pulsante della nostra umanità. L’opera invita ogni osservatore a interrogarsi su cosa significhi veramente essere umani in un mondo che, sebbene progredisca a passi da gigante, rischia di dimenticare la propria anima.
La forza di questo dipinto sta nella sua capacità di esprimere un contrasto universale: il conflitto tra un progresso incessante e il bisogno di ritrovare un significato più profondo. Attraverso i significanti, ovvero l’action paintings di D’Andrea, le sue pennellate sulla tela come usa dire lui della sua azione pittorica, emerge una tale  tensione, un pathos che si sprigiona dall’opera che parla a tutti noi, al di là di barriere culturali e temporali, sfidandoci a guardare oltre la superficie.
Un Artista che Scava nelle Profondità dell’Inconscio
Maurizio D’Andrea non è un artista comune. Fin dagli inizi, ha dedicato anni allo studio degli archetipi di Jung e alle teorie sull’inconscio di Freud, traslando queste conoscenze nella sua arte. Ogni sua opera riflette questa dimensione psicologica profonda: non si tratta solo di colori e forme, ma di simboli che emergono dall’inconscio collettivo, come frammenti di una memoria universale. Le sue tele sono il risultato di un dialogo intimo tra il razionale e l’irrazionale, tra la cultura moderna e le radici profonde della psiche umana. Ricordiamo le ultime importanti mostre di D’Andrea, a Parigi ed a Vienna quest’ultima presentata dalla sottoscritta in una splendida Galleria, la Steiner che stese un meraviglioso red carpet per l’evento Mostra Personale di Maurizio D’Andrea, con notevole successo di pubblico e di critica.
Una Voce Riconosciuta nell’Astrattismo Contemporaneo
Con questo Leone d’Oro, D’Andrea si impone come una figura chiave dell’astrattismo simbolico a livello internazionale. La sua arte è un richiamo potente per chi cerca un’interpretazione della realtà oltre la superficie, un’arte che si fa interprete dei dilemmi esistenziali del nostro tempo. D’Andrea non è solo un pittore: è un narratore, un filosofo visivo che esplora i lati più nascosti della condizione umana, portando alla luce tensioni e contraddizioni che ci riguardano tutti.
La sua opera vincitrice, “Mi.R bb49”, non si limita a decorare uno spazio; è una finestra su temi fondamentali come l’identità, il progresso, e il significato stesso dell’esistenza. In un mondo in cui la tecnologia e l’industria avanzano inesorabilmente, D’Andrea ci invita a fermarci, a riflettere e a riscoprire ciò che ci rende realmente umani.
Grazie a questo riconoscimento, Maurizio D’Andrea non solo consolida la sua posizione nel panorama internazionale, ma ci ricorda il potere dell’arte come mezzo di esplorazione, comunicazione e introspezione. Un Leone d’Oro che non celebra solo un artista, ma l’essenza stessa dell’arte come strumento di trasformazione e di riflessione universale.
Ricordiamo il c.v. di notevole spessore dell’Artista con le sue ultime importanti mostre a Parigi ed a Vienna, l’ 1 Agosto del 2024, quest’ultima presentata dalla sottoscritta in una splendida Galleria, la Steiner che stese un meraviglioso red carpet per l’evento Mostra Personale di Maurizio D’Andrea, con notevole successo di pubblico e di critica.
Author’s Website: www.dandreart.info

Maria Teresa Prestigiacomo

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