L’artista ha trascorso la sua infanzia a Reggio Calabria, dove ha compiuto i primi studi d’arte ed iniziato a dipingere con i suoi tratti da impressionista, i paesaggi calabresi pieni di sole , i cieli azzurri ,la bellezza del mare, la meravigliosa Scilla e i personaggi calabresi come le “Bagnarote”.
Nel 1976 si trasferisce a Roma, dove nello storico Caffè Greco di via Condotti conosce Giorgio De Chirico.
Tra i due artisti nacque un’amicizia vera e soprattutto sincera.
Baccellieri diventa un assiduo frequentatore del Caffè Greco, ed in breve tempo si guadagna le simpatie e la stima dei molti turisti e personaggi illustri protagonisti di quella “dolce vita” che animava i salotti dell’élite romana.
Baccellieri ha frequentato anche il Caffè Florian a Venezia, il Caffè Pedrocchi a Padova, il Bar della Posta a Cortina e la bellissima Capri.
Nel corso della sua brillante carriera, ha ritratto Federico Fellini, Giulietta Masina, Valentina Cortese, Liz Taylor e Gina Lollobrigida, incontrando personalità come Sandro Pertini, i reali di Svezia, Carlo d’Inghilterra e Lady Diana.
Nel 2009 il capo dello Stato gli aveva conferito l’onorificenza di Commendatore Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
Un grande figlio della Calabria, ora angelo dell’infinito cielo.
Caterina Sorbara
Il cordoglio del primo Cittadino per la scomparsa del noto artista apprezzato in tutto il mondo
“Nelle sue opere – ha ricordato il sindaco – Baccellieri è riuscito a raccontare Reggio, l’area metropolitana, i suoi scorci più suggestivi, commoventi e incantevoli, gli usi, i costumi, le tradizioni che parlano dell’anima e dell’identità di un popolo. Mancherà a ognuno di noi che lo vedevamo sul Corso Garibaldi o sul Lungomare Falcomatà intento a narrare storie di una vita vissuta, respirandola a pieni polmoni”.
“Le sue parole sapevano di Dolce vita – ha sottolineato Falcomatà – erano il tramite tra un futuro immaginifico ed un passato ricco di suggestioni, di giorni trascorsi fra i tavoli del Caffè Greco di Roma a disquisire d’arte, amore e poesia con Giorgio De Chirico, Renato Guttuso e gli artisti di un tempo ormai perduto”.
“La vita di Stellario – ha concluso Giuseppe Falcomatà – è stata un sonetto recitato a bassa voce, letteratura che incanta così come la bellezza e la gentilezza dei suoi quadri. L’amministrazione metropolitana, stringendosi a quanti hanno voluto bene ad un uomo che ha fatto grandi Reggio e a la sua gente, saprà ben tributare chi, più d’ogni altro, è stato un grande maestro”.