Roma. 1000 puntate de “ Il Paradiso delle Signore”, CIRS Messina in visita sul set: un tributo alla soap che sensibilizza sulle donne

In Italia viene prodotta, dal dicembre 2015, una serie televisiva – ambientata tra gli anni ’50 e  ’60 – che oltre a rappresentare svago per i telespettatori della fascia pomeridiana, è una ‘finestra’ sulle difficoltà dell’essere donna. Si chiama “Il Paradiso delle Signore”, una Soap nata come una fiction che ha catturato un vasto pubblico ed è giunta, oggi, alla millesima puntata.
Una soap molto amata dagli italiani, specie ‘le italiane’, perché c’è molto universo femminile in questa produzione televisiva di Rai 1. C’è l’amicizia che spesso si crea tra donne che condividono lavoro, ansie amorose, familiari. Donne a volte vittime dell’uomo sbagliato, che si stringono solidali.
E se si parla di violenza sulla donna, di solidarietà, non si può non accostare a queste due parole l’acronimo CIRS ( Centro Italiano di Reinserimento Sociale), associazione nata per accogliere le donne vittime di violenza e consentire la loro integrazione nel mondo del lavoro.

Per questa affinità di intenti, tra la produzione del ‘Paradiso delle Signore’ e il CIRS è nata una sorta di gemellaggio.  Se la prima, infatti, rappresenta sul set la donna che lotta per crearsi un posto nella società; il secondo, quel posto, lo ‘confeziona’ per la donna nella realtà.
Ecco perchè oggi, per la puntata numero 1000, il CIRS di Messina, rappresentato dalla presidente Maria Celeste Celi ed alcune componenti del Cda, Maurizia Longo e Cesira Celi, han visitato gli studi e il set del ‘Paradiso delle Signore’. A Roma.
Il CIRS ha così ricambiato la visita che il produttore Giannandrea Pecorelli e gli attori Alessandro Tersigni, Roberto Farnesi ,Gloria Radulesco, ,Antonella Attili , Emanuel Caserio avevano fatto in occasione del premio Adolfo Celi – organizzato dal centro di accoglienza- a Messina.
La presidente ha ringraziato attori, sceneggiatori e registi per i contenuti trattati,  in particolare i temi sull’emancipazione della donna, dell’accoglienza in casa famiglia, e dell’avviamento al lavoro delle ragazze madri.
“La serie – ha detto la presidente- ha contribuito in maniera decisiva a sensibilizzare il pubblico a tematiche difficili e quindi favorire e sollecitare iniziative utili al sostegno dei servizi a favore delle donne in stato di disagio e del loro inserimento nel mondo del lavoro”.
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