Un matricidio compiuto a Messina
Ci lascia sconvolti






Messina. Conoscendo  molto bene la vittima, 
Solare e brillante, una  mamma che ben celava il dolore di una madre che mai ha accolto la verità di un figlio che necessitava di cure, sin dall uscita del Liceo…
Le riflessioni sono dovute: è corretta o no la
la connivenza  dei vicini di casa che da  tempo sentivano urla SOVRUMANE  sprigionarsi da quella casa, senza mai chiamare le forze dell’ Ordine. Per quale ragione? Per complicità di madri che mai vorrebbero denunciare  un figlio  o mai vorrebbero accogliere la verità di un figlio che necessita  di cure psicologiche o psichiatriche…?
O era un atteggiamento di paura o peggio ancora è lo specchio di un menefreghismo metropolitano dei condomini in cui il “buongiorno e buonasera” più o meno col sorriso, contraddistinguono i condomini, dall’ apparente serena convivenza…?
Sono stata  a cenare in quella casa che è oggi la casa degli orrori e della martirizzazione: sembrava la “famiglia del Mulino Bianco”; ma mi colpì questo ragazzo, ” un amore di ragazzo” apparentemente: educato, timido, di poche parole, un ragazzo d’ altri tempi: scambiai anch’ io i suoi gravi problemi che non trasparivano a cena e ad una tombolata, con un’ eccessiva timidezza, con un carattere introverso, lo definii un ragazzo educato, di poche parole… Dietro quella  faccia d’ angelo, ahimè si   nascondevano gravi problemi psicologici e psichiatrici irrisolti. La permanenza a Milano, da universitario, città molto difficile da vivere( 5 anni vi ho vissuto) lo mise, a mio modesto avviso, alla prova; la città di Catania, idem. Senza padre, la madre fidanzata con una persona poco gradita al figlio,  forse, hanno sommato punti nella sua mente malata, disagio mentale che la mamma non aveva voluto  accettare.
Non possiamo emettere sentenze ma solo riflettere sui mali del secolo che affliggono l ‘umanità e innalzare al cielo una commossa preghiera.
Caterina  Pappalardo Fogliani muore come Giulio Cesare accoltellato dal figlio adottivo….lei dal figlio naturale, in cui ogni mamma ripone speranze di un futuro radioso e migliore del proprio.
Caterina  aveva due sogni,  quello  di madre che si è infranto: muore  con il dolore di non avere fatto abbastanza per suo figlio e muore anche  con il suo sogno  nel cassetto: il cruccio di non avere fatto  giustizia , con un film, sulla paternità dell’ invenzione del film sonoro,  ad opera di suo nonno  il famoso inventore Rappazzo, precursore dei Fratelli Lumiére che nel 1895 presentarono a Parigi la loro straordinaria invenzione che cambierà le sorti del Cinema.
Doppia riflessione: il *bravo ragazzo* che ho conosciuto  in una tavola natalizia  imbandita  a festa e con i regali sfavillanti sotto l’ albero,  era un criminale… inoltre
amici tranquilli, con cui sono uscita piu volte,  a Palermo*presentati da un noto giudice di Palermo, radiato molti anni fa  dall’ Ordine*, erano rapinatori seriali  di Banche! Accanto a noi, un disagio sociale notevole e maschere di Netflix a iosa che riesumano un Pirandello universale, quello della Maschera e il Volto e dei Personaggi in cerca di Autore.

Maria Teresa Prestigiacomo

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